Due miliardi di euro. A tanto ammonta lo stanziamento per il 2021 riassunto nei 6 articoli del decreto Ristori Ter pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 novembre. Precisamente, il nuovo pacchetto di interventi varato dal governo per il finanziamento a fondo perduto delle imprese e delle partite Iva colpite dalla pandemia di Coronavirus, incrementa il Fondo già previsto dal Ristori Bis (d.l. n. 149/2020) di 1,45 miliardi di euro per l’anno 2020 e di 220,1 milioni di euro per l’anno 2021. Misure che l’esecutivo si appresta a integrare con un nuovo decreto Ristori (Quater). Intanto, è stata ampliata la lista dei codici Ateco dei beneficiari dei contributi a fondo perduto: new entry il settore del Commercio al dettaglio di calzature e accessori (cod. 477210).
Dal «decreto Ristori» al «Ristori Ter»
Ma facciamo un passo indietro. Il decreto Ristori aveva introdotto aiuti (i “ristori”, appunto), alle categorie colpite da chiusure e limitazioni alle attività decise dal Dpcm del 24 ottobre.
Il decreto Ristori Bis del 9 novembre 2020 aveva poi rimpolpato le misure di sostegno tenendo conto dei settori interessati dalle nuove restrizioni previste dal Dpcm del 3 novembre. In quell’occasione, il decreto del presidente Conte ha suddiviso le Regioni italiane in tre zone (gialla, arancione e rossa), dove ogni colore corrisponde a un livello di rischio contagio sempre più crescente.
Il 24 novembre, infine, siamo arrivati al Ristori Ter, che stanzia altre risorse per il sostegno delle attività economiche e ai lavoratori delle stesse. Ma nel decreto ci sono anche delle novità.
1,45 miliardi per il Fondo Ristori
Il quasi miliardo e mezzo di risorse che si aggiungono quest’anno al Fondo hanno lo scopo di finanziare in modo automatico le attività che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più elevata, arancione o rossa. Il Fondo arriva così a toccare gli 1,8 miliardi, che verranno suddivisi in contributi a fondo perduto, credito di imposta sugli affitti commerciali, sospensione dei versamenti previdenziali e tributari, rinvio delle scadenze fiscali, cancellazione della seconda rata dell’Imu e per gli strumenti di tutela sociale, come il bonus babysitter o il congedo parentale.
Gli aiuti ai negozi di scarpe e i «bonus spesa»
Tra le novità previste dal Ristori Ter, arrivano gli aiuti per i negozi di scarpe nelle zone rosse. Il commercio al dettaglio di calzature riceve così un ristoro ad hoc. Quattrocento milioni vanno invece per buoni spesa e generi di prima necessità da destinare ai Comuni impegnati a fronteggiare l’emergenza alimentare delle famiglie in difficoltà finanziaria. Come si legge nell’articolo 2 del Ristori Ter, il fondo è da erogare a ciascun Comune“entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. Inoltre, il governo ha stanziato 100 milioni per l’acquisto e alla distribuzione di farmaci destinati alla cura di chi si è stato infettato dal Covid-19.