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Ristorante studio di settore

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Attenzione  a congruità e coerenza

Gli studi di settore sono strumenti statistici che l’amministrazione finanziaria ha ideato per controllare, senza accessi e verifiche in loco e tramite strumenti elettronici, le innumerevoli piccole aziende esistenti in Italia, per le quali un controllo analitico sul campo richiederebbe un dispiego di forze elevato. Questi strumenti, partendo da dati contabili ed extracontabili, tramite una procedura matematico-statistica portano a determinare l’ammontare di ricavi cosiddetti congrui. Ricavi congrui sono quelli che statisticamente possono essere attribuiti al contribuente, sulla base dell’elaborazione dei dati indicati nei modelli di dichiarazione, tenendo presenti gli effetti della crisi economica in atto. Gli avvisi di accertamento, però, non possono essere basati sul mero rinvio ai risultati degli studi, ma devono essere ulteriormente motivati previo contraddittorio con il contribuente.

L’accertamento basato sui soli studi di settore, senza contraddittorio, è illegittimo. In sede di contraddittorio, in fase difensiva, non sono validi riferimenti generici senza documentazione (quali, ad esempio, un richiamo generico alla forte concorrenza del settore o alla presenza di perdite per il calo fisiologico dei prodotti), ma sono invece necessari elementi fattuali e concreti, atti a evidenziare le ragioni dello scostamento registrato.

Il contribuente che denuncia ricavi congrui non è suscettibile di accertamenti “a tavolino”; un eventuale accertamento di maggior ricavo deve essere il risultato di una verifica analitica con il riscontro di prove dimostranti l’effettiva evasione.
Il contribuente che abbia contabilizzato ricavi non congrui  ha due possibilità:
1. adeguarsi in dichiarazione ai ricavi congrui, denunciando maggiori ricavi oltre a quelli contabilizzati e pagando le relative imposte. In questo caso si troverà nella medesima situazione dei soggetti congrui;
2. non adeguarsi. In questo caso deve preparare la documentazione delle prove che dimostrano perché non ha conseguito un ammontare di ricavi pari a quelli congrui (ad esempio, un ricovero ospedaliero che non ha permesso al titolare, che svolge da solo la propria attività, di produrre ricavi).

Oltre alla congruità, lo studio di settore calcola anche dei dati di coerenza che verificano la regolarità statistica dei seguenti indici relativi all’attività: durata delle scorte; indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti; margine per addetto non dipendente (in assenza di spese per prestazioni di lavoro) o valore aggiunto lordo per addetto (in presenza di spese per prestazioni di lavoro); numero posti per addetto; resa dei consumi di energia elettrica; ricarico; velocità di rotazione dei tavoli. Essere coerenti significa che i dati risultanti sono nella media.
Tali indici non entrano nel calcolo della congruità: se uno o più dati non sono coerenti, non scatta un meccanismo semi automatico di controllo, come per la non congruità. La non coerenza segnala all’amministrazione finanziaria un fatto anomalo che la stessa dovrà valutare per, eventualmente, avviare controlli sul campo.
Mentre la non congruità può essere sanata con l’adeguamento, la non coerenza non è sanabile. In caso di non congruità o non coerenza vanno controllati con attenzione i dati indicati perché potrebbero evidenziare errori nell’indicazione dei dati o anomalie effettive della gestione. In quest’ultimo caso, è opportuno intervenire.

Check list

Congruità
La non congruità allo studio di settore non rappresenta una presunzione grave, ma una presunzione semplice che necessità di elementi a sostegno. Da sola non può quindi motivare un accertamento fiscale. L’Agenzia delle Entrate è obbligata ad aprire la fase del contraddittorio con il contribuente; il giudice tributario valuterà gli elementi posti dalle parti e deciderà in merito.

Coerenza
La non coerenza segnala all’amministrazione finanziaria un fatto anomalo che la stessa dovrà valutare per, eventualmente, avviare dei controlli sul campo.

Effetti
La non congruità può essere sanata dal contribuente con l’adeguamento; la non coerenza non è invece sanabile.

LISTA DEI PARAMETRI DEL WG36U

Vediamo adesso, di seguito, la lista aggiornata dei dati richiesti dalla Agenzia delle Entrate nella compilazione del modulo WG37U per la valutazione degli studi di settore. Per un approccio più professionale potete visitare il sito della Agenzia delle Entrate.

QUADRO B . Primo preso in considerazione in questo tipo di attività.

  • Totale della potenza elettrica impegnata in Kw (come da contratto di allacciamento)
  • Totale del consumo di energia elettrica effettivamente consumata (anche questa risulta dalle bollette dalla società elettrica)
  • Totale del consumo di acqua in m3 (come da bollette dall’acquedotto)
  • Spazi interni destinati alla vendita e/o alla somministrazione (cioè a disposizione del pubblico, non la cucina).
  • Spazi esterni destinati alla somministrazione (Verande, dehor)
  • Superficie destinata a giochi come biliardo, videogiochi ecc.).
  • Superficie destinata esclusivamente all’intrattenimento  (ad esempio pista da ballo, palco per musica dal vivo, ecc.).
  • Superficie utilizzata per preparazione (laboratorio, cucina)
  • Spazi destinati a cantina o magazzino
  • Posti a sedere interni
  • Posti a sedere esterni
  • Ora di apertura e di chiusura
  • Giorni di apertura dell’esercizio, escluso giorno di riposo.
  • Apertura stagionale
  • Eventuale localizzazione del locale all’interno dei seguenti contesti: 1) in alberghi e altre strutture ricettive; 2) in centri commerciali; 3) in stazioni tranviarie, metropolitane, ferroviarie, o aeroportuali; 4) in cinema, teatri e discoteche; 5) in stazioni di servizio; 6) in palestre e impianti sportivi; 7) all’interno di stabilimenti balneari; 8) in scuole o università; 9) in ospedali o strutture sanitarie)
  • Numero dei posti a sedere (interni ed esterni)
  • Prezzi praticati, al banco ed al tavolo, per: caffè, acqua minerale da 0,5 litri, bibita analcolica in lattina da 0,33 litri, aperitivo analcolico, prodotto da forno lievitato (brioches/cornetti), cappuccino, gelato (al kg), pasta di pasticceria fresca, pasticceria mignon (al kg)
  • Totale dei ricavi relativi all’unità locale.

QUADRO D

Dari valori percentuali sui ricavi, sui fatturati provenienti dalla vendita o somministrazione ( il totale deve essere uguale a 100).

  • Prodotti di caffetteria e bevande calde ( come espresso, cappuccini, the, ecc.)
  • Prodotti da forno lievitati (brioches/cornetti, ecc.)
  • Birra
  • Vino
  • superalcolici e cocktail
  • Bevande analcoliche
  • Cibo cucinato nella propria struttura
  • Cibo la cui manipolazione è limitata al porzionamento ma proveniente da altro laboratorio.
  • Prodotti di pasticceria (di produzione propria o esterna)
  • Prodotti di gelateria(di produzione propria o esterna)
  • Prodotti di impulso  (caramelle, patatine, snack, ecc.)
  • Vendita di caffè macinato e/o in grani e prodotti derivati.
  • Proventi da apparecchi da intrattenimento (senza vincite in denaro)
  • Altri ricavi non compresi nei precedenti.
  • Valore complessivo dei buoni pasto incassati.
  • Consumo di caffè in chilogrammi
  • Numero delle marche di vino e birra somministrate.
  • Numero e totale dei ricavi dei coupon incassati tramite gruppi d’acquisto on line.
  • Vendita tabacchi.
  • Biglietti e tessere autobus/metro.
  • Ricevitoria (Totocalcio, Totip, Lotto, Superenalotto, ecc.).
  • Vendita giornali.

Si indicano a questo punto gli addetti alla attività, ed il numero delle giornate retribuite.

  • Barman
  • Altri addetti banco bar.
  • Commesso e/o banconista.
  • Commercio e/o banconista
  • Cameriere
  • Sommelier
  • Pasticcere
  • Gelatiere
  • Personale di cucina/laboratorio

Coloro che svolgono più mansioni e sono impiegati in più servizi sono indicati solo nella casella della mansione svolta prevalentemente

Indicare se l’esercizio è in franchising, indicando l’eventuale fee d’ingresso e eventuali spese di franchising

QUADRO E

    • I metri lineari di lunghezza del bancone bar.
    • Il numero delle vaschette esposte nel banco gelateria.
    • Metri lineari delle vetrine refrigerate per la pasticceria.
    • Capacità in litri delle attrezzature per la catena del freddo (armadi, celle frigorifere, congelatori…).
    • Il numero dei gruppi caffè della macchina espresso.
    • Il numero di lavastoviglie, monta panna, e degli altri beni strumentali specifici utilizzati.
    • Il numero dei biliardi, degli apparecchi da intrattenimento con vincite in denaro e senza.              se ha necessità di una consulenza per aprire un ristorante cliccami
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