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Ricette di cucina blogger

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Come si scrivono correttamente le ricette di cucina

C’era un tempo in cui bastava un quadernetto per scrivere le proprie ricette di cucina, annotare i cavalli di battaglia e annotare i piccoli trucchi “di famiglia”.

I tempi si evolvono e chi è appassionato di cucina desidera, prima o poi, cimentarsi nel racconto delle sue preparazioni attraverso un blog o anche i social media.

Il pubblico è goloso di buone ricette e non si sazia mai di vedere pietanze ben preparate e anche ottimamente fotografate.

Per i più avere l’approvazione mediatica dei propri manicaretti è una grande soddisfazione che, in alcuni casi, può anche segnare l’inizio di un “lavoro a tempo pieno” dedicato al food blogging.

Chi non vorrebbe essere al posto delle più note e autorevoli food bloggers del panorama web?

Ebbene, con accade in ogni ambito dove uno su mille riesce nel suo intento, anche in quello gastronomico valgono le stesse regole, ma una spicca su tutte: produrre contenuti di qualità e perseverare senza mai arrendersi.

Scrivere una ricetta di cucina può apparire una cosa semplice e immediata: si decide un titolo, si mettono insieme gli ingredienti e poi si spiegano i vari passaggi attraverso il procedimento.

Vi posso garantire che la scrittura di una ricetta di cucina non è fatta solo dei semplici passaggi che ho descritto qui sopra ma richiede esperienza gastronomica, familiarità con il lessico di cucina e capacità di essere chiari utilizzando meno parole possibili.

Dovete esercitarvi costantemente!

Vi state domandando il perché?

Scrivere una ricetta di cucina significa condensare in poche parole passaggi che a volte richiedono molta tecnica e termini che, grazie alla loro specificità, devono evocare in misura chiara e inequivocabile ciò che l’esecutore dovrà fare per ottenere un ottimo risultato possibilmente al primo tentativo.

La mia esperienza personale è segnata da migliaia di ricette di cucina, libri, enciclopedie, blog, riviste di cucina e chi più ne ha più ne metta. Per questo motivo mi sento di darvi tre passi pratici per ottenere dei validi risultati, non ho la pretesa di essere chissà quale scrittore ma lasciatevi ingolosire dalle mie parole in ogni caso.

Ecco come si scrive una ricetta:

  1. Come scegliere il titolo della ricetta:

    siate specifici, usate parole chiare ed evocative. Evitate, se possibile, nomi di fantasia che non indichino chiaramente di cosa state parlando.

     

  2. Come scrivere gli ingredienti di una ricetta:

    indicateli in ordine e siate precisi con le quantità. Partite dalle misure più grandi arrivando a a quelle più piccole. Sebbene le misure che esprimono volumi si debbano indicare in ml io non lo faccio quasi mai e indico tutto in grammi perché ogni peso che misuro lo faccio con la bilancia e ogni misura che prendo è in grammi (si indicano con la lettera g non gr).Qualora vi fossero più preparazioni secondarie che nell’insieme andranno a comporre la ricetta principale allora dividete in “blocchi” di ingredienti titolando ogni blocco con un titolo che lo identifichi chiaramente ( es.: per il ragù, per la pasta all’uovo, ecc…).

 

  1. Come scrivere il procedimento di una ricetta:

    in linea generale io preferisco, quando scrivo per non addetti ai lavori, un confortante “come fare” questo perché semplifica il processo di scrittura rendendolo più snello ( almeno per me che scrivo). Quando invece scrivo ricette che servono a colleghi o per le attività a cui faccio consulenza, allora indico due voci che sono “preparazione” e “procedimento”.

 

A) preparazione – l’insieme delle operazioni preliminari che sono propedeutiche al procedimento (per la lasagna al ragù: preparo il ragù, preparo la pasta all’uovo, preparo la besciamella e poi procedo ad “assemblare e terminare il piatto”).

B) procedimento – l’insieme delle azioni che concorrono alla realizzazione del piatto. Non sono necessariamente operazioni di “cottura” ma possono essere anche operazioni differenti come l’impiattamento, la decorazione, la presentazione.

 

Cercate di usare parole chiare e semplici ma che siano al tempo stesso tecniche: rosolare non significa soffriggere e brasare non significa stufare e così via.

Indicate, se possibile il tempo di cottura, così come le temperature espresse in °C e fornite sempre indicazioni circa l’aspetto che ciò che si sta realizzando dovrà avere. È fondamentale descrivere in maniera chiara e semplice ciò che sta accadendo senza dare nulla per scontato perché voi conoscete la ricetta, chi la legge probabilmente vi si approccia per la prima volta.

Vi sembra complicato?

Non lo è, fidatevi, vi consiglio di munirvi di un dizionario gastronomico o anche di un manuale di tecnica di cucina (libri che si utilizzano normalmente negli istituti alberghieri) e cercare di utilizzare i termini di cucina che normalmente si dovrebbero utilizzare senza inventarvi niente.

Applicando una terminologia di cucina corretta vi accorgerete che le vostre ricette avranno un aspetto chiaro e ordinato e le persone che le leggono vi ringrazieranno anche per questo oltre che per l’indiscussa bontà che comunicherete al mondo!

Voglio offrirvi un ultimo consiglio: non fate copia e incolla del lavoro degli altri cambiando qua e la qualche parola, o ingrediente o misura.

Il web, soprattutto, è pieno zeppo di queste scopiazzature e sebbene non ci sia il “diritto d’autore” sulle ricette di cucina non è di sicuro elegante appropriarsi del lavoro altrui.

Citate la fonte da cui avete tratto ispirazione e poi apportate tutte le modifiche che riterrete opportune, non solo farete vostra la ricetta ma la renderete nuova e più in linea con il vostro stile gastronomico e di scrittura.

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