La classifica dei fornelli d’oro, i cuochi italiani più ricchi, pubblicata da Dissapore e dal Corriere della Sera e commentato da Cronache di gusto, lascia sbalorditi per il volume d’affari che ruota intorno ai cuochi più premiati, più famosi e più televisivi. Gli importi sono davvero enormi. Quella che segue è la lista del giro d’affari proposta da Corriere della Sera
Famiglia Carea del Ristorante Da Vittorio a Brusaporto 15.461.865
Fratelli Alajmo 11.256.635€ Antonio Carnavacciuolo 5.381.566€ Massimo Bottura dell’Osteria Francescana 4.896.627€
Niko Romito 3.742.001 €
Carlo Cracco 3.530.712 €
Enrico Bartolini 2.771.041 €
Moreno Cedroni 2.612.028
Joseph Bastianich 2.115.645 €
Gualtiero Marchesi 2.113.800 €
Tutti bravi, tutti a lavoro in cucine spettacolari, ma anche con attività accessorie molto remunerative: programmi TV, coking class, presentazioni, pubblicità …. Attività diversificate che spesso comprendono anche vigneti o produzioni alimentari etichettate con i proprio marchio oppure veri e propri imperi internazionali. E’ in caso di Bastianich. La rivista USA Celebritynetworth ha fatto i conti in tasca al giudice di Master Chef stimando il suo giro d’affari internazionale in 250 milioni di Dollari. Molti di più della madre, la bravissima Lidia Bastianich, profuga istriana che partendo dal ristorante newyorkese Felidia ha poi creato una rete di una ventina di locali, programmi TV, libri di ricette e persino linee alimentari con il proprio nome, oltre alla partecipazione in Eataly USA. E’ la cuoca più conosciuta, stimata e amata d’America. La TV come moltiplicatore dei guadagni degli chef è ormai una costante in ogni parte del mondo. Avere un programma televisivo rende più glamour il proprio ristorante e attira sponsorizzazioni e serate, o meglio, per dirla con il linguaggio televisivo “comparsate” a pagamento. Una situazione che, recentemente è stata oggetto di un ruvido scambio di opinioni fra Arrigo Cipriani dell’Harry’s Bar e Joe Bastianichcon il primo ad accusare i migliori chef di stare più davanti alle telecamere che davanti ai fornelli e il secondo a replicare con parole quasi offensive. La classifica dei golden chef a livello internazionale è vecchia di qualche anno e andrebbe probabilmente riformulata in aumento ma comunque porta cifre da capogiro.
Lo chef più ricco è Alan Wong, di origini giapponesi-hawaiane, ha un’attività di 1,1 miliardi di Dollari. Seguono due britannici: il simpaticissimo e ancora bellissimo Jamie Oliver che ha 29 ristoranti a cui il Sunday Times, stima un valore di 400 milioni di dollari. Terzo Gordon Ramsay, quello che ha cucinato il banchetto di nozze al Principe William e a Kate. Chi ha fatto i conti del suo patrimonio parla di 45 milioni di fatturato e 175 milioni di patrimonio.
Chiudo con la classifica dei più ricchi chef italiani pubblicata da Dissapore e calcolata in modo diverso sui dati 2015. Le cifre non coincidono ma i nomi sono sempre gli stessi.
— Cannavacciuolo consulting di Antonino Cannavacciuolo: 152.443 euro
— La Marchesiana di Gualtiero Marchesi 159.288
— Interland dei fratelli Alajmo: 221.011
— Franceschetta di Massimo Bottura: 474.951
— Abnormal di Alessandro Borghese: 700.635
— Orsone srl di Joseph Bastianich: 845.644
— Niko Romito formazione e consulenza di Niko Romito: 959.102
— Cracco Investimenti di Carlo Cracco: 1.229.674
— Bastianich Estate di Joseph Bastianich: 1.270.001
— Marchesi Milano srl di Gualtiero Marchesi: 1.954.512
— Cedroni di Moreno Cedroni: 2.612.028
— Enrico Bartolini srl Unipersonale di Enrico Bartolini: 2.771041 euro
— R.R. srl – Spazio di Niko Romito: 2.782.899 euro
— Francescana srl di Massimo Bottura: 4.421.676 euro (dato 2014)
— Ca.Pri srl di Antonino Cannavacciuolo: 5.229.123 euro
— Alajmo spa dei Fratelli Alajmo: 11.035.624
— Da Vittorio srl della Famiglia Cerea: 15.461.865