Caffè al ginseng, attenzione a quello che beviamo: cosa contiene
L’inchiesta di Report sul caffè al ginseng, un’alternativa alla tradizionale tazzina di caffè scelta da chi non può assumere caffeina o da chi ne apprezza il gusto particolare. Ma quali sono gli ingredienti?
Quali sono gli ingredienti di un caffè al ginseng
E allora quali sono gli ingredienti di un caffè al ginseng? Lo ha spiegato bene, ieri sera, un’inchiesta di Report firmata da Bernardo Iovene. Nel servizio del programma di RaiTre si è tornato a parlare della qualità del caffè che beviamo al bar, con l’aiuto di Andrej Godina, dottore in scienza del caffè e assaggiatore esperto. E’ emerso che gli italiani pensano di essere grandi intenditori di caffè, ma in realtà hanno il gusto tarato su una qualità dal sapore legnoso, amaro e spesso rancido; un equivoco dovuto ad un’importazione di caffè di bassa qualità, tostato al limite del bruciato, che uniforma il sapore. Il simbolo di questa mentalità è Napoli, spiega Report: “Dopo la nostra inchiesta del 2014, siamo tornati al Gambrinus per un confronto sulla qualità del caffè dell’antica caffetteria e in generale sul caffè che si beve nei bar napoletani. Le sorprese non sono mancate”.
Cosa c’è in una tazzina di caffè al ginseng
In questo giro di degustazioni, come detto, Report è stato accompagnato da alcuni esperti di fama internazionale. Report è stato anche nei nuovi “specialty coffee”, nei bar e nelle torrefazioni dove importano caffè selezionati, confrontandoli con il gusto e gli aromi del caffè che beviamo nei nostri bar. Gli esperti hanno assaggiato e valutato anche i caffè di Starbucks a Milano e hanno degustato il caffè al ginseng, prodotto con un preparato in polvere. Ma nella nostra tazzina quanto ginseng c’è? Gli ingredienti del caffè al ginseng cambiano a seconda della marca che scegliamo, ma in genere una tazzina di caffè al ginseng contiene: zucchero (in quantità variabili ma quasi sempre molto elevate, in alcuni casi anche 14 grammi, pari a tre bustine); caffè solubile in versione istantanea, intorno al 10% del totale del prodotto; grassi; aromi, naturali o artificiali a seconda della marca; addensanti; estratto secco di ginseng, l’estratto della radice vera e propria, si trova in piccole quantità: in tazzina ne “rimane” solo lo 0,04%, secondo l’indagine di Report.
Un’inchiesta del genere non è sempre gradita dagli addetti ai lavori, ma può spingere a migliorare la qualità dell’espresso (considerato un simbolo dell’Italia in tutto il mondo), e della variante al ginseng, forse ancora troppo “modaiola” e poco consapevole.