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Arredamento ristorante

arredamento ristorante

 

Cucina, servizio ai tavoli e poi? Una delle principali ragioni che spinge il cliente a ritornare in un locale è l’esperienza percepita. Per questo oggi vi sveliamo un segreto: in molti credono che basti un’ottima cucina ed un servizio perfetto per offrire un’esperienza di spessore ai clienti ma… c’è dell’altro! Il locale è la carta d’identità di ogni ristorante e basta pochissimo per sbagliare. A cosa ci riferiamo? Semplice, ad arredamento, illuminazione e decorazioni.

Cosa fare quindi per rendere accogliente il vostro ristorante? Ecco le nostre regole d’oro.

IL GIUSTO STILE D’ARREDO
Partiamo subito con il primo consiglio: l’arredamento. Certo, sono in molti a non tenerne conto ma lo stile d’arredo deve necessariamente rispecchiare il tipo di cucina proposta e la filosofia del proprietario. Eccovi qualche esempio: davanti a piatti di alta cucina, l’arredamento dovrà essere moderno ed elegante mentre sarà più rustico con un menù più semplice.
Arredare un locale è però un aspetto che deve necessariamente considerare diversi fattori. Per questo lo stile deve rispecchiare la clientela e le sue abitudini. Basta porsi delle semplici domande: si tratta di un locale frequentato in pausa pranzo, per cene di lavoro, da giovani amici oppure per incontri romantici?

L’ILLUMINAZIONE
Veniamo ora a un altro aspetto spesso tralasciato: l’illuminazione. La giusta luce è in grado di attirare i clienti ma anche accoglierli e rilassarli. Per questo è importante non lasciare assolutamente in secondo piano quest’aspetto.

Veniamo a noi. In linea generale, è bene evitare l’utilizzo di un’unica luce diffusa per sfruttare lampade, faretti e led: la soluzione perfetta per creare giochi di luce, dare dinamismo al locale ma anche illuminare in maniera appropriata i tavoli, le pietanze servite e i commensali.
Volete un altro consiglio? Non trascurate l’illuminazione all’ingresso. Una luce viva e splendente sarebbe un’ottima accoglienza per tutti i clienti. Fidatevi!

LE DECORAZIONI
Arredamento, illuminazione e poi? Ovvio, mancano le decorazioni.
Utilizzare quadri e stampe originali è un altro modo per dare personalità a un ambiente che rischia di diventare troppo anonimo. Per questo vi consigliamo di arredare il vostro ristorante con opere d’arte o oggetti particolari: una soluzione sempre più scelta per dare maggior interesse alle pareti!
Un ultimo tocco? Sempre più ristoratori rifiniscono il proprio locale con centritavola estrosi ma anche con fiori freschi o candele colorate. Voi quale preferite?

Come visto, arredo, illuminazione e decorazioni sono 3 leve fondamentali per dare al locale il giusto carattere. Perché la regola è sempre la stessa: regalare ai clienti un’esperienza unica, differente dalla concorrenza, e predisporli a tornare perché accolti nel migliore dei modi. Giusto?

Arredamento ristorante: Stili vincenti, originali e innovativi

Ciò premesso, non c’è nulla di male nel definire a priori lo stile più adatto alla nuova configurazione che il tuo locale andrà ad assumere, magari prendendo ispirazione dalle tendenze più fresche, innovative e ricercate del 2018. Vuoi conoscerle più da vicino? Ecco di seguito alcuni suggerimenti.

  • Boho chic. Il termine boho è l’abbreviazione di bohémien, e identifica uno stile fintamente trasandato e informale, in realtà estremamente curato in ogni dettaglio. L’idea di fondo è un’evoluzione del classico bistrot francese secondo i dettami del design postmoderno. Dunque: accostamenti anche arditi di colori (con predominanza di rosso, verde, blu, viola, nelle loro varie declinazioni), materiali (legno, ecopelle, velluto e altri tessuti) e complementi di arredo (piante anche di grandi dimensioni, mobili riciclati, manufatti artigianali). L’horror vacui è la cifra principale di questo stile, ma gli elementi non sono collocati alla rinfusa: la ricerca dell’armonia è sempre presente.
  • Green furnishing. Non si tratta solamente di arredare un locale con criteri eco-friendly, ma di immergere il cliente in un contesto che rimanda da vicino a un ambiente naturale. Tavoli in legno vivo, sedute che sembrano – e in teoria sono – ricavate da basi di tronco d’albero, verande e terrazze letteralmente rivestite di piante a terra, in vaso o rampicanti. L’ideale per locali che servono cibo bio e/o a chilometro zero, al fine di accentuarne la scelta naturalistica.
  • Pop-up restaurant. L’idea di base, pensata e messa in pratica in maniera sistematica in Inghilterra e poi diffusasi un po’ in tutto il mondo, è quella del riciclo degli ambienti nel rispetto della loro fisionomia primigenia. In altre parole, si tratta di ricavare un ristorante da ambienti inizialmente destinati a tutt’altro utilizzo, mantenendone alcuni dei tratti caratteristici originari: suppellettili, strumentazioni, apparecchiature. A Londra intere porzioni di quartiere sono state riqualificate secondo questi criteri, e non è impossibile trovarvi dei ristoranti ricavati nei locali di un’ex tipografia, con tanto di rotative a vista a fare da bizzarro quanto suggestivo arredamento. Un’idea vincente per rispettare la storia di un ambiente, anche modificandone la destinazione d’uso: pertanto, se il vostro locale ha una storia particolare alle spalle, perché non approfittarne e metterla in mostra?
  • Anni ’50-’60. Una congerie di stili praticamente intramontabili che spesso vengono ibridati fra di loro. Certo, gli anni ’50 americani rimandano a un immaginario – perlopiù cinematografico o televisivo – ben preciso, quello dei colorati diners raffigurati in Grease, Ritorno al futuro, American Graffiti o Happy Days. Ma se restiamo in Europa, questo ventennio è fatto di arredamenti più sobri, con prevalenza di legno finemente lavorato persino sulle pareti o nei soffitti. L’ideale per un locale che vuole mantenere un tono classico e distinto.
  • Fashion interior design. Complice la TV, la ristorazione è divenuta di moda. Anzi, è divenuta la moda per eccellenza di questo primo scorcio di nuovo millennio. Ecco allora che alcuni dei precetti del fashion design hanno finito per influenzare, quasi per gemmazione, l’arredamento dei locali più di tendenza. D’altronde, basta fare un giro nei grandi centri internazionali della moda – Milano, Parigi, New York, Hong Kong – per rendersi conto dell’avvenuta osmosi. Che si traduce in una riscoperta dei materiali di pregio – legni o pietre pregiate, oro, tessuti di haute couture – e una ricerca quasi ossessiva del lusso, dalle stoviglie ai complementi d’arredo.
  • Avant-pop. Ovvero l’avanguardia che sposa la pop art. Cosa succederebbe, infatti, se a collidere in un unico ambiente fossero le due correnti artistiche più eversive del Ventesimo secolo (e forse dell’intera storia dell’arte)? Semplice: un caos primordiale di colori accesi e forme astratte. Spetta al bravo interior designer il compito di mettere ordine in questo caos. Se ci riesce, il risultato è semplicemente spettacolare.                             Hai trovato utili questi suggerimenti? Hai le idee più chiare su come muoverti per rinnovare il tuo locale? Se è così, e se pensi che sia il momento giusto per passare dalla teoria alla prassi, non indugiare. La ristorazione ha bisogno di reinventarsi in continuazione, e per riuscire nell’impresa bisogna saper cogliere l’attimo, con coraggio e intraprendenza.       se ha necessità di una consulenza per aprire un ristorante cliccami
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